Prossimo Evento: 8-9 Febbraio 2025


La Francia è considerata da molti il prossimo Paese destinato a vivere una grande crescita di campi e praticanti. Abbiamo analizzato la situazione odierna, dalle regioni con maggiore potenziale alle cause dell’attuale ritardo

di Adelio Rosate, team e marketing manager di O&B Padel, e Giacomo Cirelli, responsabile O&B

Dall’esposizione universale all’esposizione promozionale. Può capitare, arrivando dal Pont d’Iéna sulla Senna, di imbattersi, nell’area sottostante la Tour Eiffel, in una costruzione che con la torre ha in comune giusto il metallo che ne compone la struttura. Anche l’obiettivo è un po’ meno ambizioso. Si tratta di un campo da padel montato da una delle aziende leader nella costruzione di campi (la spagnola Padel Galis) che ha ospitato l’anno scorso un‘esibizione di professionisti e che sarà di nuovo a disposizione del pubblico nel prossimo settembre, per un breve periodo. L’iniziativa parrebbe promossa dalla Federazione francese di tennis, in collaborazione con la Premier Padel.

L’obiettivo è quello di far conoscere questo sport che, in una nazione dall’enorme potenzialità come la Francia, ne è rimasto solo parzialmente contaminato. Proviamo qui a valutare lo stato attuale, le possibili cause e soprattutto, a che punto è la sua diffusione e se sia in corso un recupero sui tempi. Il nostro osservatorio (O&B), ha pianificato uno studio ad hoc. Quello che sappiamo, e rende davvero poco spiegabile lo stato attuale del padel in Francia, è che anche qui era apparso quasi 30 anni fa, quando organizzarono a Tolosa nel 2000 addirittura un Mondiale, come ci ha ricordato Fabrizio Canè, che a quel torneo aveva partecipato. Oggi, invece, già da un primo sguardo la situazione francese appare in evidente ritardo.

Una differenza marcata, che proviamo a comprendere da dove possa avere origine. L’analisi si presenta abbastanza complessa. Teniamo come benchmark l‘Italia dove, come dicevamo, con un numero di campi superiore ai 10mila il mercato è entrato in una fase di rallentamento della crescita. Una curva coerente e che spiega come siamo in quella fase del mercato, in cui la domanda, in precedenza esponenziale, cresce meno dell’offerta. Si apre dunque, da un punto di vista anche imprenditoriale, un nuovo momento: quello in cui i nuovi investimenti devono essere ben ponderati. La nostra analisi vuole comprendere se vi siano possibili implicazioni e, al tempo stesso, se si evidenzino le precondizioni di potenziali opportunità imprenditoriali sul suolo francese. Questo nostro lavoro ha l’ambizione di produrre un vademecum che identifichi le regioni più interessanti. Il metodo della nostra ricerca parte dall’identificazione di un paio di indicatori e delle relative variabili:

  • l’indice A1/C, il numero di abitanti per campo di padel esistente, l’unico che al momento possa avere valenza di comparazione (con il benchmark Italia in particolare);
  • la densità demografica, da cui ricavarne la stima del numero di praticanti (le nostre ricerche rilevano una percentuale, rispetto alla popolazione, compresa tra lo 0,3 e lo 0,5. Dove la densità demografica influisce incide sul numero di potenziali “frequentatori”, in termini anche di tempi di percorrenza per raggiungere il centro sportivo (concetti approfonditi in un nostro recente studio, con l’uso di isocrone, pubblicato nei mesi scorsi sulla rivista Sport & Impianti).

In base alle informazioni emerse dai dati, abbiamo strutturato l’analisi attraverso le aggregazioni in questi capitoli.

  • Dati geodemografici, A1 incidenza popolazione urbana e principali città
  • Numero impianti e campi per regione e principali città
  • Indice macro A/C1 (media numero di abitanti per un campo di padel) comparato con le nazioni europee in cui è maggiormente diffuso il padel
  • Indice A/C1 per le singole regioni
  • Dimensioni dei centri (Numero di campi medio)
  • Industrie produttrici

Profilo nazionale geo-demografico

Gli abitanti sono circa 67 milioni, distribuiti su una superficie di 551.700 km2, con 13 regioni, per una densità demografica di 96 abitanti per km2 (i territori d’oltremare in questa analisi non vengono contemplati). Ben 17 sono le città con oltre 150 mila abitanti e concentrano quasi sette milioni di abitanti, pari al 10,2% del totale (tabella 1).

 

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Tabella 1

Le società sono 1.076 con 3.021 campi, dei quali il 54% circa coperti. L’Occitania è la regione con il maggior numero di campi (538). Quattro regioni (Occitania, Provenza, Nuova Aquitania e Alvernia-Rodano-Alpi) esprimono, con 1.771 campi, quasi il 59% del totale.

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Tabella 2

L’indicatore che noi identifichiamo con la sigla A/C1, ossia numero di abitanti ascrivibili a un campo e riferiti al territorio considerato (regione, comune), ha una doppia valenza: è un’espressione di sintesi dai dati disponibili e comparabile. Fattore tutt’altro che secondario per le analisi che ci ritroviamo a dover valutare. La Francia ha mediamente un campo ogni 21.500 abitanti circa. Sono le regioni del sud (Provenza-Alpi-Costa Azzurra e Occitania, assieme alla Corsica) ad avere la situazione migliore. Invece la Borgogna-Franca Contea, con un campo ogni 58 mila abitanti circa, è la regione meno “amica” del padel. (graf. 1).

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Grafico 1 – Numero di abitanti x un campo in Francia

Ma che entità rappresenta, quello francese, con un campo ogni quasi 21,5 mila abitanti? Il grafico 2, con la comparazione con alcune altre nazioni, ci conferma quanto asseriamo in apertura. Un gap davvero notevole con l’Italia per esempio, che ha un rapporto campi/abitanti tre volte maggiore; per la Svezia è nove volte maggiore e per la Spagna addirittura 12 volte.

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Grafico 2 – Numero di abitanti x campo – Indice comparato 

La dimensione dei centri conferma quanto sia ancora “timido” l’approccio degli investitori e la loro dimensione. Nessuna regione ha una media di almeno quattro campi e solo tre regioni hanno una media superiore a tre.

Le industrie produttrici

Il know-how alla Francia non manca di certo. L’industria si è velocemente attrezzata fiutando l’imminente business, tra cui ne segnaliamo sette che sembrano pronte a contendersi un‘importante fetta di mercato: NXP, TecnoPadel, WSport, EPS Concept, Padel Court, Padel International, Universo Turf. Presente anche la leader spagnola Padel Galis e addirittura una cinese, la Sanjng. Provano a esportare la loro esperienza, in un mercato già molto affollato, anche le principali italiane (Ecover, Italgreen e Italian Padel).

Conclusioni

Possiamo quindi constatare che non manca nulla alla nazione della Marsigliese. Eppure, la differenza espressa anche dalle indagini empiriche lasciano supporre cause di non facile identificazione. Per scrupolo proviamo a riprendere alcune delle possibili.

Densità demografica
È facile comprendere il perché possa essere una precondizione chiave, non solo per il padel, ma in generale per qualsiasi mercato. Per esempio, nella ricerca sulla Svezia abbiamo dimostrato quanto possa condizionare se molto bassa (23 abitanti per km2). Quella della Francia risulta essere poco più della metà di quella italiana (120 vs 196), non sufficiente a spiegare la differenza nelle strutture (la Francia ne ha 14 volte meno). Lo stesso accade per le aree urbane a densità superiore.

Gli altri sport
È possibile che l’attrattività verso altri sport crei maggiore resistenza verso il padel? Abbiamo indagato le percentuali di praticanti di calcio, ciclismo e basket. L’unica rilevante differenza è risultata essere il rugby, con 300 mila tesserati contro i nostri 71 mila. Seppur più di quattro volte maggiore, la differenza non copre quanto manca al padel francese.

Normative
Premesso che le nazioni europee si devono riferire a leggi comuni, potrebbe esserci differenza nel rigore dell’applicazione delle stesse. In particolare, i tempi di autorizzazione dei progetti presentati pare siano parecchio più lunghi (circa due anni), come ci testimonia Leonardo Ravizzini, direttore commerciale di Ecover.

Promozionali
Non abbiamo riscontro che la FFT (Federation francaise de tennis) si sia prodigata come la nostra FIT (divenuta proprio per questo FITP) nella diffusione del padel. Tuttavia, ne concorre alla diffusione perlomeno in termini di visibilità, concedendo il prestigioso impianto parigino, sede del blasonato Roland Garros, a un Major del Premier Padel, già da qualche anno. Ma già nel corso delle Olimpiadi dell’anno scorso era stato montato un campo sotto la torre Eiffel dalla spagnola Galis. Cosa che sarà replicata dal 20 maggio al 9 luglio 2025, fornendo dunque grande visibilità a tutti coloro che vorranno provare. L’unica implicazione? Il costo di 30 euro a testa per un’ora e mezza.

Investimenti unitari quasi triplicati
Negli ultimi cinque anni il costo dell’acciaio e del vetro è, per ragioni varie, fortemente aumentato. Questo comporta investimenti più che doppi, rispetto prima. Aggravati dal fatto che nelle nazioni nord- europee, come vediamo dagli attuali numeri, le coperture coinvolgono almeno due terzi dei campi. Il costo della copertura è circa pari a quello del campo e prevede maggiori implicazioni per le autorizzazioni.

Due sono gli indicatori che determinano il grado di attrattività in termini di opportunità di investimento di una zona o regione:
l’indice A/C1, ossia la relazione tra abitanti e numero di campi presenti, secondo cui maggiore è questo indice e maggiore spazio c’è per potenziali nuovi campi;
la densità demografica, che esprime oggettivamente il numero più o meno potenziale di “giocatori” a una distanza “sostenibile” dal centro (entro tempi di percorrenza di 20-30 minuti in media).

Abbiamo interrelato le due variabili nel Grafico 3 e si evince che la regione della Capitale, Île-de-France, risulterebbe essere la più appetibile, avendo la maggiore densità demografica e un A/C1 di oltre 40 mila abitanti, seguita dall’Alta Francia. Le altre tre regioni con abitanti per km2 inferiore a 200 esprimono opportunità attraverso l’altra variabile, l’alto numero di utenti per campo.

Grafico 3 – Le opportunità di investimento nelle regioni con il rapporto più alto abitanti per campo. L’Ile de France è quella più promettente per via della densità demografica

Rimarchiamo in conclusione che, a conferma del trend di crescita, nel tempo di stesura e pubblicazione di questo studio il numero di campi ha continuato a crescere. Pur rimanendo attuali le considerazioni emerse in questo lavoro, ci ripromettiamo di fornire a breve un aggiornamento generale.



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