Una figura chiave del padel spagnolo, Jorge Martínez (60 anni, Madrid) è molto più di un allenatore. Co-fondatore del M3 Padel Academy, ha formato i numeri 1 del mondo e oggi allena stelle come Ale Galán, Fede Chingotto o Delfi BreaIn un’intervista al Diario Sport, ha espresso il suo parere sulla stagione.
La chiave per il numero 1 per Delfi Brea
Martínez era pieno di elogi per Delfi Brea, recentemente lanciato al numero 1 con Gemma Triay“La sua determinazione è il suo punto di forza più grande. Ha accettato di cambiare tecnica e movimento quando è arrivata all’accademia. Ci sono giocatrici più veloci o più forti, ma la sua forza di volontà le ha permesso di spostare le montagne.”
L’allenatore sottolinea anche il contributo di Triay e ricorda che la competizione è dura, con coppie come Bea Gonzalez / Claudia Fernández ou Ari Sánchez / Paula Josemaría, senza dimenticare l’arrivo di una generazione di talenti: Andrea Ustero, Alejandra Alonso, Claudia Jensen o Martina Calvo.
Galán e Chingotto di fronte al muro Tapia/Coello
circa Galán e Chingotto, il suo duo di punta, Martínez è lucido: “Sappiamo di dover battere Tapia e Coello, e oggi ci stanno dando pochissime opzioni”. Secondo lui, la differenza si fa su “alcuni punti chiave” in cui i numeri uno del mondo mostrano maggiore fiducia. “Sanno che nel momento decisivo, giocheranno bene il punto. Se riusciamo a invertire questa dinamica, la fiducia cambierà campo”.
Sottolinea anche le statistiche impressionanti di Coello: “È quello che realizza il maggior numero di tiri vincenti e commette il minor numero di errori. Questo ti obbliga a giocare una partita quasi perfetta”.
Fran Guerrero, determinato ma esigente
Martínez ha anche menzionato Fran Guerrero, associato a javi leal“Ha una grande determinazione, ma a volte è troppo esigente con il compagno. Ha una scarsa tolleranza agli errori. Bisogna imparare a canalizzarla. Un buon esempio è Coello: è esigente ma sempre positivo.”
Galán, da “disastro” a star mondiale
L’allenatore del Madrid ha ripercorso l’evoluzione del innamorato“All’inizio è stato un disastro (ride). Non aveva continuità. Se è migliorato, è grazie alla sua fiducia nel nostro lavoro e alla sua voglia di arrivare in cima. Anche oggi, la sua sfida rimane mantenere la concentrazione per tutta la partita.”
Troppe separazioni, poca stabilità
Martínez critica i continui cambi di partner nel circuito: “Questo è il grande problema del padel: l’impazienza e la mancanza di fiducia nei progetti. Si cambia partner per salire di due posizioni in classifica… Per me, abbiamo bisogno di finestre di mercato fisse, come nel calcio”.
Ritiene che queste rotture siano dannose sia per i tifosi che per gli sponsor: “I tifosi vogliono identificarsi con una squadra e i marchi trovano difficile scommettere su una coppia che si separa tre settimane dopo”.
Un padel più corto e intenso?
Infine, suggerisce di prendere in considerazione un format più audace: “Sono a favore del golden point e persino del super tie-break nel terzo set. Ogni punto sarebbe come un penalty. Le partite sarebbero più brevi, più intense e più adatte alla televisione”.
Ho scoperto il padel direttamente durante un torneo e, francamente, all’inizio non mi piaceva molto. Ma la seconda volta è stato amore a prima vista e da allora non mi sono persa nemmeno una partita. Sono anche disposto a stare sveglio fino alle 3 del mattino per guardare il finale Premier Padel !
