Prossimo Evento: 8-9 Febbraio 2025


Hanno ancora facce infantili, ma hanno già portato il metal a casa.
Medaglia di bronzo a squadre e a coppie Campionati del mondo juniores di Reus, Johan Peloux et Quentin Bernard insieme incarnano la nuova generazione di Padel francese : appassionato, laborioso, un po’ rude e già totalmente agganciato al sogno professionale.
Pochi giorni dopo il loro podio mondiale, i due giovani giocatori francesi erano a Lionea FIP Platino, per il loro primo vero test internazionale. Un battesimo di fuoco contro gli argentini Juan Balzola (256°) e il brasiliano Francisco Gomes (311°), perso di misura (7/6 6/4), ma ricco di insegnamenti.
Niente che li scoraggi: anzi.

Una sconfitta utile a Lione

In campo, Johan e Quentin hanno tenuto testa a giocatori esperti, abituati ai tornei internazionali. “Abbiamo perso 7/6, 6/4… è frustrante perché abbiamo avuto un break nel primo set”, ha sospirato Johan, ancora un po’ irritato ma lucido. “Dipende da qualche errore, e anche da un po’ di esperienza. È il nostro primo FIP, stiamo imparando”.
Quentin, da parte sua, non lo nasconde: “Non abbiamo giocato molto bene, soprattutto io. Gli avversari hanno gestito bene la situazione”.
Lo dice senza mezzi termini, come un bambino esigente che non cerca scuse. Digeriscono in fretta la sconfitta. Tra poche ore saranno già di nuovo a posto. Vichya Centro Nazionale di Formazione Padel (CNE), per tornare a lavorare.

Vichy CNE: il nuovo parco giochi

Dalla loro recente integrazione nel Centro nazionale di Vichy per l’educazione nazionale, la loro vita quotidiana è cambiata completamente.
Meno lezioni, più padel.
Giornate scandite da allenamenti, sessioni video, preparazione fisica e consigli degli allenatori.
“Siamo migliorati molto da quando siamo qui”, dice Quentin. “Abbiamo Giovanni (Giovanni Alday) che viene regolarmente, ci aiuta molto tatticamente, soprattutto nei momenti importanti.”
Johan conferma: “Stiamo iniziando ad abituarci, ma è un vero cambiamento. C’è più allenamento, meno distrazioni, ed è esattamente ciò di cui hai bisogno per progredire.”
A Vichy si incrociano anche Olivier Guy de Chamisso, il loro più anziano, che si è appena qualificato per il tavolo finale del FIP Platino con Adrien Maigret.
Ovviamente, ispira:
“Sì, ti fa venire voglia di farlo”, dice Johan. “Ci stiamo pensando, giocare con giocatori francesi esperti in grandi tornei… arriverà.”
Quentin concorda: “Per ora non abbiamo avuto molte opportunità, ma è un obiettivo”.

Freni e ambizioni

Non è tutto semplice. Johan sta trascinando un problema agli adduttori Dopo i Campionati del Mondo, soffre di una sorta di tendinopatia che lo tormenta da diverse settimane. “Ho un conflitto tra enchima e adduttore, e anche un problema all’anca”, spiega. “Niente di grave, ma va gestito”.
Sarà sottoposto ad una fase di cura prima di tornare in P2000 da Nantes (Insieme a Gautier Boutel), allora probabilmente un P1000 e forse uno o due FIP in base alla sua forma.
Quentin, da parte sua, punta a un P1000 a Lione (se l’infortunio di Johan lo consente), il FIP promette Parigi con Johan, poi il P2000 di Carquefou, questa volta con un altro partner.
E quando gli viene chiesto quali sono i suoi obiettivi per il FIP Promises di Parigi, che si terrà dal 30 ottobre al 2020, la risposta è semplice:
” Guadagnare. “
Semplice, crudo, efficace.

Il futuro del padel francese

À Reus, la loro doppia medaglia di bronzo ha inviato un messaggio chiaro: la prossima generazione francese è pronta.
La loro generazione, quella del 2007-2008, arriva in un contesto più strutturato che mai.
Con l’ Centro nazionale di Vichy per l’educazione nazionale, il FFT ora ha un vero strumento per supportare i giovani verso il livello più alto e Johan e Quentin sono tra i primi a sfruttarlo appieno.
“È una grande opportunità”, ammette Johan. “Possiamo allenarci duramente, in buone condizioni”.
I due amici si aggrappano allo stesso sogno: diventare giocatori professionisti, viaggiare, giocare nei tornei più importanti, vivere questo sport che li ha affascinati fin da piccoli.
Sanno che la strada è lunga, che la densità globale sta aumentando vertiginosamente, ma hanno quella fiamma inconfondibile: quella dei giocatori che preferiscono trascorrere i weekend sulle piste piuttosto che sul divano.

È solo un inizio

Lione era solo un test, Reus una rivelazione.
Vichy, ora, sarà il cantiere.
Tra la voglia di lavorare, il rigore del CNEe un entourage che crede in loro, Johan Peloux et Quentin Bernard hanno tutto ciò di cui hanno bisogno per crescere in fretta e bene.
E quando li lasciamo all’uscita del FIP Platino di Lione, sorridendo, borsa sulla schiena, uno di loro lascia uscire una mezza risata:
“La prossima volta supereremo le qualificazioni.”
Nessuno ne dubita davvero.

Maceo Zerhat



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