Quando prima edizione del FIP Silver Champ Fleuri organizzato a Saint-Denis, Réunion Lhoucen El Bouknifi, presidente di Flowery Field Club, ha ripercorso la storia del club, la sua trasformazione e la genesi di questo primo torneo internazionale di padel sull’isola.
Umili inizi per un club che è diventato un punto di riferimento
“Quando sono arrivato, avevamo una cinquantina di soci. Il club aveva del potenziale, ma mancava una vera struttura o volontari, il che rimane una sfida anche oggi”, spiega Lhoucen El Bouknifi.
Decise di prendere in mano le redini del club: “Ho visto dieci campi da tennis, uno spazio incredibile, e mi sono detto che bisognava fare qualcosa. Tre mesi dopo, mi è stato comunicato che il club avrebbe potuto chiudere. È stato allora che ho deciso di impegnarmi al massimo”.
Sotto la sua guida, il club si è strutturato ed è cresciuto lentamente, secondo un modello associativo basato sulla riflessione collettiva: “Nulla viene fatto per capriccio. Ogni decisione viene votata, ogni progetto valutato attentamente”.
Dal tennis al padel: una svolta decisiva
Concentrato da tempo sul tennis, il club ha intrapreso una nuova direzione dopo il Covid. “Il padel è arrivato qui intorno al 2021-2022. Avevo reclutato un allenatore di tennis appassionato di padel, che mi ha convinto ad abbandonare i campi in terra battuta per questo nuovo sport.”
La scommessa ha dato i suoi frutti. Sono stati costruiti tre binari, che si sono rapidamente ripagati. “In meno di un anno, l’investimento è stato recuperato. È stato un tale successo che ne abbiamo aggiunti altri quattro.”
Oggi con sette campiChamp Fleuri è diventato il più grande centro di padel dell’isola, un posto alla volta amichevole e ambizioso, fedele al suo spirito associativo.
Uno storico Silver FIP nell’Isola della Riunione
Organizzare il primo torneo internazionale di padel Andare sull’isola è stata una scommessa rischiosa. “Non era stato pianificato nulla. L’opportunità si è presentata quando Mauritius ha aperto le sue date. Ho accettato, anche se cadeva nel weekend del Grand Raid. Qualsiasi uomo ragionevole avrebbe detto di no… ma mi piace correre rischi!”
Questa scelta ha rappresentato una sfida colossale: “I lavori non erano finiti, tutto doveva essere completato nei tempi previsti. Era impensabile ospitare attori internazionali in un cantiere.”
Nonostante la mancanza di sostegno istituzionale, dovuta in particolare al calendario politico e di bilancio, il club si è preso cura di tutto“Era un rischio finanziario e umano. Ma un concorrente prospera nelle sfide; è lì che dà il meglio di sé.”
“Per fare dell’Isola della Riunione una tappa imprescindibile”
L’obiettivo di Lhoucen El Bouknifi è chiaro: stabilire in modo permanente l’isola della Riunione sulla Circuito internazionale FIP“Non volevo assolutamente che fosse un ‘episodio unico’. Il mio sogno è che il calendario rechi: Seul, Ankara, Mosca, Saint-Denis de La Réunion, Roma, Parigi.”
E il feedback è all’altezza dell’impegno: “I giocatori classificati al 37° e 39° posto nel mondo ci hanno detto che volevano tornare. I messaggi ricevuti sono stati unanimemente positivi”.
Un’avventura umana prima di tutto
Oltre alle prestazioni, Lhoucen sottolinea l’ dimensione umana :
“I volontari sono stati incredibili. A volte lavoravamo fino alle 5 del mattino. Ma i sorrisi sui volti dei giocatori, i ringraziamenti del pubblico, valevano più di tutto l’oro del mondo.”
Sottolinea inoltre l’importanza del supporto dei partner locali come Corsair, Multi Auto et 10 minuti, nonché assistenza tecnica da parte di Padel Magazine :
“Franck Binisti e Mario Cordero ci hanno aiutato molto, con preziosi consigli tratti dalla loro esperienza in altri FIP. Sono questi piccoli dettagli a fare la differenza.”
“Accettare il fallimento per progredire”
Anche Lhoucen riconosce le difficoltà: “Volevo gestire tutto, centralizzare tutto. È stato un errore. Bisogna saper delegare, accettare gli errori, i fallimenti. È una questione culturale, ma è così che si progredisce”.
E nonostante un bilancio in deficit Per questa prima edizione, il presidente rimane ottimista: “Non è stata una scommessa finanziaria, ma una scommessa sul futuro. Abbiamo le carte migliori: un ambiente paradisiaco, un’isola accogliente e persone appassionate. Chi viene qui vuole tornare.”
Un futuro già in atto
Forte di questo successo, il club Champ Fleuri ha già in programma di proseguire l’avventura: “Stiamo sponsorizzando una delegazione dell’Isola della Riunione che difenderà i nostri colori a Mauritius e poi in Madagascar. Il padel all’Isola della Riunione è in piena espansione”.
Franck Binisti ha scoperto il padel al Club des Pyramides nel 2009 nella regione parigina. Da allora, il padel fa parte della sua vita. Lo vedi spesso in tournée in Francia per coprire i principali eventi di padel francesi.
